Che fine faranno?
Gli studenti iscritti a Scienze del Turismo nel 2004/2005 erano 12.002, ai quali si aggiungono 341 studenti iscritti ai corsi di secondo livello (fonte: MIUR). Ma sono in tanti ormai a chiedersi perchè una offerta così ampia, e gli stessi studenti che hanno già terminato gli studi hanno preso coscienza di una realtà che non è affatto per loro favorevole.
Prendi una laurea nel turismo è il titolo del thread nel nostro Forum. “10, 100…forse arriveremo a 1000 lauree nel turismo! E’ opinione diffusa, in primo luogo di chi ha lavorato nell’istituzione delle lauree nel turismo..che ormai sono troppe, spesso inutili…….” .
Secondo un’indagine Excelsior, il sistema informativo Unioncamere che raccoglie dati su un campione di oltre diecimila imprese italiane, per il 2006 nel turismo si prevedevano 84000 entrate e circa 70000 uscite e quindi un totale di 13600 assunzioni in più ( 2,4%), la maggior parte di queste assorbita da imprese con meno di dieci dipendenti. La richiesta di laureati però, risulta davvero bassa: appena l’1,1% dei neo assunti dovrà possedere un titolo universitario e addirittura solo il 53% del totale delle entrate dovrà avere un diploma di scuola superiore, rispetto al 62% della media nazionale. Nel dettaglio delle 83950 assunzioni previste, solo un misero 370, lo 0,4%, avrà un titolo universitario, il 30,5% un diploma di scuola superiore e ben il 47,4 avrà il livello di scuola dell’obbligo. Le imprese dichiarano inoltre che assumeranno il 90% di dirigenti, professionisti specialistici e tecnici con diploma di scuola superiore, contro l’8,2% di laureati.
Insomma una situazione paradossale perchè le imprese, anche perché sono per lo più medio piccole, non ricercano grandi numeri di laureati, non ne prevedono l’impiego e forse non sanno nemmeno che farsene.
E la situazione per gli enti pubblici, non è affatto diversa (si leggano a tal proposito gli argomenti nel Forum).
In altri paesi europei, come la Francia, non sono attivati corsi di laurea in campo turistico ma alcuni corsi di specializzazione post laurea.
Allora sorgono spontanee le domande: a chi interessa mantenere questo numero così elevato di corsi di laurea nel turismo? E che fine faranno tutti questi laureati?