5 buone ragioni per fare l’Erasmus
Hai chiesto pareri e consigli a tutti quelli che conosci, ma la risposta è praticamente sempre la stessa. Chi ha già vissuto questa esperienza ti dirà di tuffarti in questa avventura, perché l’Erasmus – dicono i “reduci” – è un’esperienza che davvero può cambiarti profondamente.
Ma perché lasciare per un periodo la facoltà nella città in cui si frequenta normalmente e andare a studiare all’università all’estero? Perché è considerata un’esperienza indimenticabile? Vediamo insieme cinque buone ragioni per scegliere di mettersi in gioco con l’Erasmus.
1) Per fare un’esperienza di vita
Partire per l’Erasmus non significa semplicemente visitare un Paese nuovo. Questo è possibile farlo anche da turista. L’Erasmus, invece, può essere l’occasione di dare alla propria vita una svolta radicale. Perché per molti l’Erasmus rappresenta la prima volta in cui ci si allontana davvero dalle proprie radici e – lontani non solo dai propri affetti ma anche dalle proprie abitudini e da tutto ciò che si reputa familiare – ci si mette alla prova.
L’Erasmus può quindi essere un’esperienza di vita impagabile, perché offre l’occasione per scoprire lati di sé che fino a quel momento erano restati sopiti e – perché no? – reinventarsi.
2) Per allenarsi con una lingua straniera
Parlare fluentemente le lingue nel turismo è sempre più importante. In un mercato del lavoro sempre più globalizzato, in un orizzonte professionale dove sempre più di frequente occorre essere pronti a guardare all’estero per trovare l’occasione lavorativa della propria vita, imparare le lingue è basilare.
Grazie all’Erasmus è possibile fare una full immersion e apprendere una nuova lingua molto più velocemente di come si potrebbe fare limitandosi a studiarla nel proprio Paese d’origine. Quando si vive l’esperienza dell’Erasmus, infatti, non solo bisogna parlare la lingua della nazione in cui ci si trova per farsi comprendere dai suoi abitanti, ma la comprensione della lingua è costantemente stimolata perché anche le lezioni universitarie si tengono naturalmente nella lingua del Paese scelto.
3) Per vivere appieno un Paese straniero
Quando si viaggia perché si è in vacanza si vive in una dimensione di solito ben distante da quella della propria routine ed è facile finire col limitarsi a visitare di un Paese soltanto le attrazioni turistiche più note, confinando quell’esperienza nell’ambito degli svaghi da ferie.
Quando si vive una nazione nei panni di studenti in Erasmus, invece, si è portati a conoscere lo spirito più autentico del Paese che vi ospita per l’Erasmus, approfondendone la cultura giorno dopo giorno e vivendo a stretto contatto con i suoi abitanti per un lasso di tempo decisamente più lungo rispetto alla durata media di una vacanza.
4) Per abbattere le frontiere dell’istruzione
Partecipare al programma Erasmus significa anche approfondire il funzionamento di un sistema universitario più o meno distante da quello a cui si è abituati.
Il mondo è sempre più connesso, è vero; ma perché l’istruzione sia davvero senza frontiere è importante anche poter avere l’occasione di toccare con mano le differenze nel campo dell’istruzione degli altri Stati. Solo così è infatti possibile criticare costruttivamente. O fare tesoro delle conoscenze acquisite.
5) Per avere una carta in più da spendere nel campo del lavoro
Collocarsi nel mondo del lavoro nel settore turistico alberghiero non è semplice. Per riuscire a emergere non basta più essere “semplicemente” laureati in scienze o economia e management del turismo. Serve avere il famoso asso nella manica. Quel quid in più.
L’Erasmus può rappresentare una marcia in più per partire alla grande nel mondo professionale, non soltanto per la buona conoscenza delle lingue che ne può derivare, ma anche per le cosiddette “competenze trasversali” che aiuta a sviluppare.