Hospitality Management, la mia esperienza in una Università internazionale
Marta Miragoli è nata e cresciuta a Milano. Dopo il diploma di scuola superiore in un liceo milanese decide di intraprendere una formazione universitaria in Hospitality Management nella prestigiosa scuola svizzera “Glion Institute of Higher Education”.
Attualmente sta frequentando il suo secondo semestre accademico e non vede l’ora di partire per il suo primo stage.
Ciao Marta, raccontaci la tua esperienza. Quali sono stati i motivi che ti hanno portato a scegliere questo percorso di studi?
Prima di venire a Glion non ero a conoscenza di questo tipo di università. Una mia amica mi ha parlato di Glion per la prima volta e ne sono rimasta subito colpita. Non è una scuola alberghiera, ma un’università che ci prepara ad essere i futuri manager di un’attività non esclusivamente legata al settore turistico. Non è come tutte le altre.
Non è solo studio, teoria e libri, è più dinamica, ci insegna l’aspetto pratico delle cose e soprattutto ci insegna a metterci in gioco.
Un po’ quello che si dice “thinking outside the box”
È esattamente quello che ci viene insegnato a Glion, non dobbiamo fare quello che ci dice il libro, ma dobbiamo essere noi in prima persona ad agire. Questo è quello che contraddistingue Glion rispetto ad una formazione che avrei potuto avere rimanendo in Italia.
Da persona timida com’ero, decidere di cambiare vita, le mie abitudini, l’ambiente in cui sono cresciuta, non è stato facile. Adesso invece è tutto diverso, è tutto in continuo movimento.
Com’è cambiata quindi la tua vita?
A Glion sono stata catapultata in un altro mondo, pieno di energia dove bisogna sempre correre, dove non ti puoi mai fermare. E questo è quello che mi fa vivere!
Prima di inziare Glion non trovavo nulla che mi appassionasse, nulla che mi facesse scattare quella scintilla, ora invece ho mille idee. Non so esattamente cosa farò, ma so di avere mille opportunità ed ora non mi resta che scegliere.
Il tuo sogno nel cassetto?
Dopo la laurea mi piacerebbe spostarmi di Paese in Paese, fare esperienze diverse in giro per il mondo, per poi stabilirmi da qualche parte.
Glion quest’anno ha aperto una nuova specializzazione in Luxury Brand Management e devo dire che l’idea di intraprendere una carriera manageriale nel settore dei marchi di lusso mi attrae molto. Sono molte le aziende che vengono al campus a incontrare noi studenti tra cui Cartier, Bulgari, Louis Vuitton e Rolex.
Adoro stare a contatto con la gente, è la mia fonte di energia quindi anche il settore marketing potrebbe fare a caso mio, ma sono sicura che domani cambierò ancora idea.
All’inizio dell’estate partirai per il tuo primo stage
Esatto, fin dal primo semestre la scuola ci prepara per affrontare al meglio la nostra prima esperienza lavorativa.
Glion ci ha aiutato non solo organizzando gli incontri con le aziende al campus, ma l’aiuto ci è arrivato anche dai professori stessi e dagli studenti che sono già in stage.
Sono però stata catapultata immediatamente nella vita reale quando la scuola mi ha detto: “Se ti piace una compagnia o un’azienda e non ti rispondono, alza il telefono e chiamala! Va tu da loro, non aspettare che vengano loro da te”.
E l’hai fatto?
Inizialmente volevo andare in Australia e mi sono trovata a mezzanotte a chiamare un hotel dall’altra parte del mondo chiedendo la possibilità di fare un colloquio.
La scuola ci appoggia in ogni nostra scelta, ci fornisce tutto il materiale e le competenze necessarie per poter affrontare un colloquio, però poi siamo noi che dobbiamo dimostrare le nostre qualità al responsabile del personale.
Io ho fatto quattro colloqui per una posizione al front office, uno con il St. Regis Saadiyat Island ad Abu Dhabi, la seconda con Landmark a Londra, ad Amsterdam per il Marriott Renaissance Hotel e poi l’ultimo per Ritz Carlton a Bangkok.
Deve essere stato difficile scegliere tra queste meravigliose opportunità. Ora però siamo curiosi di sapere quale hai scelto
Ho scelto il Marriott Renaissance Hotel di Amsterdam. Inizialmente la mia idea non era di quella di rimanere in Europa, li ho scelti principalmente per un motivo: mi hanno fatto sentire orgogliosa di poter fare questa esperienza con loro.
Durante il colloquio ho avuto subito un’ottima impressione. Hanno messo subito le cose in chiaro, dicendomi che sarà un’esperienza bellissima ma che si sarebbero aspettati da me un determinato comportamento e delle determinate competenze.
Parliamo invece nella vita al campus. Che ambiente hai trovato a Glion?
Come diciamo ogni giorno, a Glion abbiamo quello che si chiama “Glion Spirit”. E’ proprio questo spirito che ci unisce, siamo una grande famiglia, non c’è competizione, ci aiutiamo l’un l’altro ed è una cosa che non avevo mai avuto la possibilità di provare prima. Sì, tra compagni di classe è normale, ma qui parliamo di una cosa a livello globale.
È incredibile quante persone si conoscono ogni giorno. Anche durante gli open days, capita di parlare con una persona e poi scopri che è il direttore generale di un’azienda pronto ad offrirti una posizione di stage o un contratto di lavoro.
Raccontaci la tua giornata tipo
Il programma della giornata è molto variabile, ogni settimana cambia, non è mai fisso. Abbiamo dei progetti di gruppo da portare avanti legati al Business, Accounting, Rooms Division oppure Food and Beverage di un hotel o di una azienda del settore dei servizi.
Grazie a questi progetti abbiamo la possibilità di mettere subito in pratica quello che abbiamo imparato e, più in generale, ci permettono di avere tutte quelle conoscenze e competenze per diventare un leader in diversi settori. Per non parlare della meravigliosa opportunità di lavorare in un gruppo di studenti di diversa nazionalità!
È da questi lavori di gruppo che poi nascono progetti reali una volta laureati. Le classi cambiano ogni semestre, e questo da la possibilità di mischiarci tra di noi, lavorare con più persone. Oltre a studiare però organizziamo anche tornei di pallavolo, basket, giornate dedicate allo sci, week end in giro per l’Europa. Insomma ci divertiamo!
Cosa diresti a uno studente che vuole intraprendere un percorso di studi in hospitality?
Gli direi di buttarsi, di non aspettare, di non avere paura, di non pensare di non farcela o di non essere all’altezza. Buttatevi! Sicuramente se non avessi iniziato questo percorso me ne sarei pentita. Gli direi di seguire le sue sensazioni, di non preoccuparsi di quello che sarà il dopo, di non essere spaventato dell’idea di non conoscere nessuno. E’ un’esperienza meravigliosa.
Grazie mille per la tua disponibilità. Ah, un’ultima domanda. Glion in 3 parole?
Energia, internazionalità, passione. E mi sento di aggiungerne una quarta: amicizie.