L’importanza di indice e bibliografia in una buona tesi di laurea
Una tesi di laurea è composta da diversi elementi. Il “corpo” della tesi, il vivo della trattazione, è di certo la parte predominante: inevitabilmente prende più spazio e più attenzione. Ma affinché la tesi possa svilupparsi al meglio è necessario che le fondamenta vengano costruite con cura. Intanto bisogna partire da un buon titolo, utile a dare il senso dell’argomento trattato e a indirizzare il lavoro sulla strada giusta.
Ma è altrettanto è importante che venga prestata molta attenzione anche alla compilazione dell’indice e della bibliografia della tesi. Due aspetti, questi, troppo spesso sottovalutati, nonostante la loro indubbia utilità.
L’indice tra “libertà creativa” e schemi prefissati
Nella scalata verso la laurea è meglio non dimenticarsi della scaletta per eccellenza: l’indice. Può essere considerato come una bussola che permette a tutti di districarsi nei meandri del proprio lavoro. Ma attenzione a non considerare l’indice come une elemento importante soltanto per chi dovrà leggere la tesi di laurea.
L’indice, infatti, ben prima che giunga il momento di discutere la tesi di laurea, è uno strumento fondamentale soprattutto per il laureando.
Stabilire i punti da approfondire significa infatti gettare le basi per il palazzo che si andrà a costruire stendendo la propria tesi. L’indice deve infatti essere al tempo stesso una “mappa scientifica” dei punti che la trattazione del laureando andrà a trattare e un affresco dei vari elementi che saranno approfonditi nello sviluppo del lavoro che si intende portare avanti.
Perché l’indice è fondamentale
L’ indice è così importante perché preannuncia ciò che verrà spiegato nella tesi. Per questo va fatto presto. È un itinerario da seguire. Ecco perché è necessario non soltanto a chi la tesi andrà a valutarla ma anche a chi questo lavoro dovrà portarlo a termine, investendo tempo e mettendoci impegno e sudore.
L’indice di una tesi di laurea deve seguire un filo logico, districandosi tra l’introduzione, l’esposizione del materiale e dei metodi, i risultati ottenuti. Ma deve anche essere lo specchio del percorso che lo studente ha deciso di seguire. Da qui la necessità di essere anche capaci di dare un tocco personale al proprio indice, senza perdere di vista la necessità di chiarezza propria di ogni sommario che si rispetti.
L’altro pilastro della tesi: la bibliografia
Se è vero che possiamo guardare in avanti perché siamo sulle spalle dei giganti, allora anche la stesura di una tesi di laurea non può non tener conto di questo: ogni elaborato deve infatti partire dalla ricerca delle informazioni. Non è possibile mettere in piedi una tesi di laurea di valore senza prima leggere, documentarsi e selezionare le informazioni da presentare nel proprio lavoro che si discuterà per conseguire la laurea.
La vera difficoltà, in un’epoca in cui il mare magnum del web ha reso possibile un accesso facilitato a una gran mole di informazioni, è riuscire a scegliere quali informazioni approfondire e quali lasciar perdere perché troppo distanti dall’argomento trattato. E questo discorso vale sempre, a prescindere dalla scelta tra una tesi sperimentale o compilativa.
Inoltre è importante decidere accuratamente le fonti da cui attingere. Per dare credibilità alla propria tesi è fondamentale rivolgersi nella fase di ricerca alle più attendibili, alle più accreditate e autorevoli. Infine una raccomandazione da tenere sempre a mente: le fonti vanno sempre citate. Sempre.